Verso quale rappresentazione?

Autori

  • Roberto de Rubertis Sapienza University of Rome, roberto.derubertis@uniroma1.it

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.2.2018.5

Abstract

È stato importante incentrare il primo focus del convegno
UID di Napoli 2017 sul tema dell’identità del disegno in
chiave di evoluzione temporale. È la prima riflessione che
noi convenuti siamo chiamati ad affrontare e che “dobbiamo”
saper affrontare. La prima domanda che ci poniamo,
coerentemente con quanto ci viene richiesto, è infatti
come ci collochiamo oggi nel quadro di un’evoluzione
che ha ricadute importanti anche sull’insegnamento, se
evoluzione c’è stata, e comunque come ci relazioniamo
nei confronti delle sue indubbie metamorfosi, più propriamente
“mutazioni”, secondo Darwin

Riferimenti bibliografici

Clerc, A. (1885). Fisica popolare. Milano: E. Sonzogno.

Dawkins, R. (1988). L’orologiaio cieco. Milano: Rizzoli.

Gould, S.J., Vrba, E.S. (2008). Exaptation. Il bricolage dell’evoluzione. Pievani,

T. (eds.). Torino: Bollati Boringhieri.

Hauser, A. (1955-1956). Storia sociale dell’arte. Vol. 1. Torino: Einaudi.

Inglese, C., Pizzo, A. (2014). I tracciati di cantiere di epoca romana. Progetti,

esecuzioni e montaggi. Roma: Gangemi.

Schrödinger, E. (1963). L’immagine del mondo. Torino: P. Boringhieri.

Warburg, A. (1988). Mnemosyne-Bilderatlas. Zur Ausstellung im Kunsthaus

Hamburg. Hamburg: Dolling und Galitz Verlag.

##submission.downloads##

Pubblicato

2018-06-30

Come citare

[1]
R. de Rubertis, «Verso quale rappresentazione?», diségno, vol. 1, n. 2, pagg. pp. 23–32, giu. 2018.

Fascicolo

Sezione

Territori e Frontiere della Rappresentazione