Disegnare le ragioni dello spazio costruito. Le scale aperte del ’700 napoletano
DOI:
https://doi.org/10.26375/disegno.1.2017.7Parole chiave:
rilievo architettonico, geometria dei modelli, Ferdinando Sanfelice.Abstract
Le scale aperte del ’700 napoletano costituiscono evento urbano e architettonico di inusitata meraviglia e trovano in Ferdinando Sanfelice esempi magistrali di inedita sperimentazione formale e strutturale. Per la sua importante funzione architettonica, il progetto della scala è antico quanto l’architettura stessa. Tuttavia, è nel Barocco che si sperimentano forme tali da restituire il progetto della scala come una configurazione spazio-temporale rappresentativa dell’architettura e dalla dimensione non soltanto monumentale ma anche fantasiosa. Di derivazione quattrocentesca, le scale aperte del Settecento napoletano costituiscono organismi architettonici caratterizzati da peculiari rapporti spazio-percettivi. Gli schemi qui pubblicati comparano (per la prima volta e alla stessa scala di rappresentazione) i corpi scala realizzati a Napoli da Sanfelice. Su questi temi è stata poi svolta una campagna di rilievo architettonico e ambientale, eseguita con metodologia diretta e coordinata da chi scrive (2014-2016), di alcune scale napoletane il cui impianto spaziale rinvia ai modelli sanfeliciani qui esaminati. Queste scale sono state scelte per il peculiare valore urbano, spaziale e costruttivo. Nello specifico, saranno qui illustrate le matrici geometrico-configurative dei due modelli principali di scale denominati “ad ali di falco” e “a sbalzo” e gli esiti delle analisi condotte per comparazione, rispettivamente, fra le scale dei palazzi Sanfelice e Maciocco, e Palmarice e Persico.
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