I molteplici “modi” del disegno per il design. Sperimentare rifunzionalizzazioni di prodotti industriali
DOI:
https://doi.org/10.26375/disegno.11.2022.16Parole chiave:
design di prodotto, disegno, trasformazione, modelli conoscitivi, modalità interpretativo-descrittiveAbstract
Il disegno svolge il ruolo specifico di formazione di un codice di pensiero che si va costituendo attraverso progressivi depositi e si dispiega soprattutto nella sua scrittura, qualsivoglia sia lo strumento adoperato. In tal senso le sue molteplici prerogative articolano quel linguaggio irrinunciabile ancorché necessario non soltanto a comunicare un progetto di design ma anche ad attuare quel fondamentale processo di controllo dell’iter progettuale. Ciò, dal punto di vista operativo, si traduce nella pratica di diversi modi del disegno finalizzati al racconto del progetto.
In quest’ottica l’articolo presenta alcune esperienze tra ricerca e didattica, condotte in forma sperimentale/laboratoriale, sul tema della rifunzionalizzazione di alcuni prodotti industriali esistenti studiando le possibilità che questi hanno di accogliere modificazioni a diversi livelli. Un processo creativo di rinnovata concezione/funzionalità di artefatti condotto con un iter strutturato in due fasi strettamente interrelate: una prima fase conoscitiva dell’oggetto dato che ha mirato ad attivare processi di vera e propria appropriazione/ricostruzione dell’iter progettuale attraverso operazioni grafiche di “riconoscimento” dell’oggetto, una seconda fase di studio di opportune trasformazioni che ha teso a ri-presentare il prodotto modificato secondo differenti piani comunicativi ovvero diversificati livelli problematici di approfondimento.
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