Visioni reali di mondi immaginari nelle illustrazioni di Gustave Doré

Autori

  • Manuela Piscitelli Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.9.2021.12

Parole chiave:

illustrazione, iconografia, immaginario, narrazione visiva, Divina Commedia

Abstract

Obiettivo di questo articolo è l’analisi dei motivi visivi proposti dalle illustrazioni di Gustave Doré, notissimo illustratore francese dell’Ottocento, attraverso un duplice confronto: da un lato con la precedente iconografia dalla quale si distaccò, dall’altro con le successive interpretazioni, in particolare in ambito cinematografico, che hanno decretato la definitiva imposizione delle sue visioni nell’immaginario collettivo. In particolare, l’analisi si concentra sull’illustrazione della Divina Commedia di Dante, della quale Doré propose un’interpretazione inedita, che si configura come una potente narrazione visiva con una forte componente scenografica. I cambiamenti rispetto alla tradizionale iconografia dantesca riguardano molti aspetti: dalle sembianze dei personaggi alla definizione degli ambienti, ma soprattutto una diversa prospettiva con cui le illustrazioni sono costruite per creare un percorso visivo che dà vita a una dinamica messa in scena del racconto intesa in senso moderno.

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Pubblicato

2021-12-31

Come citare

[1]
M. Piscitelli, «Visioni reali di mondi immaginari nelle illustrazioni di Gustave Doré», diségno, n. 9, pagg. 109–120, dic. 2021.

Fascicolo

Sezione

Maestri Visionari

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