A misura d’uomo. Disegno e proporzione della figura vitruviana
DOI:
https://doi.org/10.26375/disegno.7.2020.07Parole chiave:
geometria, disegno, misura, proporzione, uomo vitruvianoAbstract
Tra le immagini che descrivono le proporzioni del corpo umano quella di Leonardo da Vinci è sicuramente la più efficace, nonostante l’iconico disegno non segua fedelmente le misure indicate da Vitruvio.
La presente ricerca ha riguardato l’analisi geometrica delle interpretazioni dell’uomo vitruviano proposte nelle edizioni rinascimentali del De Architectura, avviate in seguito all’aniconica editio princeps di Sulpicio da Veroli.
Giovanni Battista da Sangallo tracciò la figura vitruviana direttamente sulla sua copia sulpiciana richiamando la grafia di Albrecht Dürer ne La Simmetria de i Corpi Humani [Dürer 1591]. Fra Giocondo propose nel 1511 due incisioni dell’homo ad quadratum e ad circulum nella prima edizione in latino illustrata del De Architectura, mentre l’uomo di Cesare Cesariano, autore della prima versione in volgare del 1521, ha un’estensione corporea deformata per adattarsi ad una maglia geometrica. Anche Francesco di Giorgio Martini e Giacomo Andrea da Ferrara proposero versioni significative, ritenute all’origine della figurazione leonardesca per l’amicizia che li legava: l’uomo inscritto nel cerchio e nel quadrato nella parziale traduzione del De Architectura di Francesco di Giorgio anticipa la soluzione vinciana sebbene non presenti riferimenti metrici espliciti, mentre il disegno di Giacomo Andrea da Ferrara riproduce una figura simile a quella di Leonardo. Il confronto tra le misure espresse da Vitruvio per proporzionare l’uomo e le varie descrizioni grafiche consente di comprendere la complessa vicenda dell’esegesi del trattato romano.
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