La doppia allegoria del Bon Architecte e del Mauvais Architecte di Philibert de L’Orme

Autori

  • Francesca Fatta Dipartimento di Architettura e Territorio, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.3.2018.4

Abstract

Philibert de L’Orme fu uno dei massimi esponenti della cultura architettonica del secondo Rinascimento in Francia [Blunt 1958]. Si è scelta una doppia immagine, tra le più conosciute del XVI secolo, che riprende in chiave allegorica l’idea del buon architetto, in contrapposizione con quello cattivo. Dalla rappresentazione della doppia allegoria emerge un concetto attuale, in quanto eterno, che intende coinvolgere il lettore in riflessioni che investono direttamente il contesto sociale e politico del fare architettura. Si tratta di due incisioni inserite a conclusione del trattato Le premier tome de l’Architecture (1567) [1], che documentano le competenze dell’architetto progettista, costruttore e decoratore. Queste hanno la prerogativa di presentare la figura umana e il contesto architettonico e paesaggistico in atteggiamenti articolati ed espliciti (continua a leggere).

Riferimenti bibliografici

Blunt, A. (1958). Philibert de l’Orme. London: Zwemmer. [It. ed.: M. Morresi (ed.). (1997). Milano: Electa].

De L’Orme, P. (1567). Le premier tome de l’Architecture de Philibert de L’Orme conseillier et aumosnier ordinaire du Roy. Paris: chez Federic Morel, rue S. Iean de Beauuais: <http://architectura.cesr.univ-tours.fr/Traite/Images/Les1653Index.asp> (accessed 2018, July 22).

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Pubblicato

2018-12-03

Come citare

[1]
F. Fatta, «La doppia allegoria del Bon Architecte e del Mauvais Architecte di Philibert de L’Orme», diségno, vol. 1, n. 3, pagg. 23–24, dic. 2018.