Il disegno grafico come linguaggio universale: simboli e codici nella visione di Gio Ponti

Autori

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.16.2025.13

Parole chiave:

graphic design, linguaggio visivo, Gio Ponti, simboli, geometria

Abstract

Il graphic design ha rappresentato per Gio Ponti uno strumento di sintesi progettuale e comunicativa, capace di unificare arte, architettura e design in un linguaggio visivo  coerente. Questo studio analizza il ruolo del disegno grafico nella sua pratica progettuale, evidenziandone la funzione non solo rappresentativa, ma come codice autonomo in grado di trasmettere concetti complessi. Attraverso un’analisi iconografica e semiotica delle sue opere, si esplorano le influenze del Bauhaus, del Futurismo e del Razionalismo italiano, che hanno contribuito alla definizione del suo stile grafico, caratterizzato da modularità, geometria e un uso innovativo del colore. La ricerca indaga inoltre il rapporto tra la grafica editoriale, la produzione architettonica e il design industriale, dimostrando come il segno pontiano sia divenuto una matrice visiva in continua evoluzione. Infine, si analizzano le potenzialità di mutazione del suo linguaggio nel contesto contemporaneo, attraverso la sperimentazione grafica digitale e le nuove applicazioni nel branding e nel design interattivo. L’articolo evidenzia come il disegno grafico per Ponti non fosse un mero strumento di rappresentazione, ma una forma di pensiero visivo capace di attraversare epoche e contesti, confermandosi un riferimento fondamentale per la progettazione contemporanea.

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Pubblicato

2025-06-30

Come citare

[1]
A. Spennato, «Il disegno grafico come linguaggio universale: simboli e codici nella visione di Gio Ponti», diségno, n. 16, pagg. 115–126, giu. 2025.