Architettura e disegno. La rappresentazione da Vitruvio a Gehry. Una rilettura
DOI:
https://doi.org/10.26375/disegno.13.2023.20Abstract
Il libro, pubblicato nel 2002 dal Massachusetts Institute of Technology con il titolo Origins, Imitations, Conventions: Representation in the Visual Arts (fig. 1), è una raccolta di 12 saggi scritti da Ackerman a partire dal 1994.
James S. Ackerman (1919-2017) è stato uno dei maggiori studiosi dell’architettura del Rinascimento dello scorso secolo. Allievo di Henri Focillon e collega di studi di Richard Krautheimer e di Erwin Panofsky, è stato professore nelle Università di Cambridge e Harvard negli Stati Uniti. In occasione della sua morte, Carlo Olmo scrisse del suo lavoro: «La sua è una storia dell’architettura che dialoga con le altre storiografie, facendo di architetture, anche troppo studiate, esempi per aiutare il lettore a capire quante chiavi siano necessarie per non ridurre la narrazione dell’architettura, che Ackerman cura con vera passione, a mera descrizione o a una storia genealogica». Fra le sue opere possiamo ricordare L’architettura di Michelangelo del 1961 (ed. it. Einaudi 1968), Palladio del 1966 (ed. it. Einaudi 1972) e La Villa del 1990 (ed. it. Einaudi 2013). [continua a leggere]
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