La ricerca del Collettivo Bohob su Catania: frammenti “squisiti”

Autori

  • Laura La Rosa Scuola di Specializzazione Beni Architettonici e del Paesaggio, Politecnico di Torino
  • Luigi Pellegrino Dipartimento Ingegneria Civile Architettura, Università degli Studi di Catania
  • Matteo Pennisi Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.13.2023.13

Parole chiave:

archeologia, città, progetto, Catania, disegno

Abstract

Il contributo indaga la ricerca che il Collettivo di architettura Bohob sta portando avanti sulla città di Catania attraverso due binari paralleli: il disegno della città e i progetti minimi, tenuti insieme dal disegno d’architettura inteso come strumento cardine della disciplina architettonica.
La Pianta topografica della città di Catania di Sebastiano Ittar del 1832 rappresenta una città in cui un nuovo impianto è pregiudicato dal permanere di frammenti antichi. Questa è la base teorica sulla quale fondare il disegno della città del collettivo Bohob, con l’obiettivo di elaborare un disegno in continuità con l’idea di Ittar, proponendo uno scarto minimo ma decisivo.
I progetti minimi nascono dall’esigenza di costruire luoghi urbani in prossimità delle aree archeologiche nel centro di Catania, attualmente percepite come marginali. Consistono in una famiglia di preziose teche elaborate attraverso il trittico, un metodo di disegno che tiene insieme simultaneamente tre scale: la planimetria 1:200, la scala della città; la pianta 1:50, la scala dell’edificio; la sezione-prospetto 1:10, la scala del costrutto architettonico.
Al trittico, come appendice necessaria, si aggiunge la vista, non tanto la simulazione di una realtà futura ma la rappresentazione evocativa dell’idea alla base del progetto: la città, l’archeologia e il progetto minimo sulla soglia fra le due.

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Pubblicato

2023-12-31

Come citare

[1]
L. La Rosa, L. Pellegrino, e M. Pennisi, «La ricerca del Collettivo Bohob su Catania: frammenti “squisiti”», diségno, n. 13, pagg. 113–124, dic. 2023.

Fascicolo

Sezione

Pratiche e poetiche