Caratteri dello spazio solido barocco nel tabernacolo prospettico di Bitonti e Borromini a Bologna

Autori

  • Giuseppe Amoruso

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.1.2017.12

Parole chiave:

presso la Biblioteca Albertina di Vienna. Parole chiave: prospettiva solida, Giovanni Maria Bitonti, Francesco Borromini, omologia solida, spazio illusorio.

Abstract

La ricerca presenta l’analisi della prospettiva solida del tabernacolo progettato a Bologna da Giovanni Maria da Bitonto che, con Borromini, fu artefice della galleria Spada a Roma. La prospettiva del tabernacolo è utilizzata come sistema proiettivo di accelerazione degli effetti di quella naturale per modificare le condizioni dello spazio scenografico costruito. Il procedimento costruttivo è complesso se applicato allo spazio architettonico: il prospettico Donato Bramante lo realizzò per primo a Milano utilizzando la tecnica nel coro di Santa Maria presso San Satiro. Il concetto dello spazio proiettivo, direttamente associato alla prospettiva centrale divenne materiale. Il principio geometrico è quello della «prospettiva-rilievo» costruito in forma di scena fissa o come scenografia e allestimento temporaneo. Il rilievo del tabernacolo di Bologna, che si trova nella chiesa di San Paolo Maggiore, svela uno spazio illusorio di dimensioni ridotte e permette di conoscere un vero protagonista delle applicazioni di prospettiva solida, Giovanni Maria Bitonti. La ricerca presenta l’analisi grafica del bozzetto prospettico dell’Archivio di Stato di Bologna e una accurata ricostruzione della prospettiva solida, utilizzando le tecniche di documentazione digitale. Il disegno indagato riporta una scala grafica in piedi bolognesi del modello rappresentativo di una vera e propria architettura e lo rende confrontabile con il disegno della galleria spada custodito presso la Biblioteca Albertina di Vienna. 

##submission.downloads##

Pubblicato

2017-09-06

Come citare

[1]
G. Amoruso, «Caratteri dello spazio solido barocco nel tabernacolo prospettico di Bitonti e Borromini a Bologna», diségno, n. 1, pagg. 103–112, set. 2017.

Fascicolo

Sezione

Le ragioni del disegno come documento e protocollo per la rappresentazione