Una scatola di latta

Autori

  • Arduino Cantàfora Scuola Politecnica Federale di Losanna

DOI:

https://doi.org/10.26375/disegno.6.2020.02

Abstract

Che sia stata la lontananza nella quale ora mi trovo, che sia stata la specificità di questa casa, di questa via, del nome di questa via, a impormi i vagare notturni, con i quali da un po’ di tempo ho preso l’abitudine a coabitare? Chi o cosa sia il veritiero autore di questo scritto non riuscirò a stabilirlo e se all’inizio ho potuto ancora azzardare l’illusione di autonome scelte, è stato sufficiente, viste correre poche decine di pagine, per rendermi conto che, lentamente o in un rapido precipitare, la gestione di un ferreo controllo dei contenuti non posso più garantire di tenerla. Il defunto professore di latinità, abitante gli impiantiti della casa, che ora io, al suo posto, sto calcando, mai avrei potuto immaginare che fosse in grado di aprirmi una necessaria ricognizione sui protagonisti e sulle ansie della mia vita. (continua a leggere)

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Pubblicato

2020-06-30

Come citare

[1]
A. Cantàfora, «Una scatola di latta», diségno, n. 6, pagg. 8–19, giu. 2020.