call for papers diségno n. 18 – Σύναψη (Sinapsi). Percorsi espressivi e relazionali del Disegno
Σύναψη (Sinapsi)
Percorsi espressivi e relazionali del Disegno
a cura di Graziano Mario Valenti, Gabriella Liva, Tatiana Sentamans Gómez
Nella grande maggioranza dei casi, il risultato della ricerca può essere considerato non come la semplice scoperta di un dato già presente, ma come la generazione di un nuovo significato: un esito emergente, che scaturisce dall’incontro, dalla tensione e dalla sintesi fra due o più conoscenze precedenti. La nuova conoscenza non è dunque un elemento isolato, ma l’esito di un processo di connessione, somigliante a una struttura dinamica, in continua evoluzione.
Questa rete intelligente del sapere, che si costruisce progressivamente nel tempo, può essere metaforicamente associata a una struttura sinaptica organicamente viva e, come nel sistema nervoso, i percorsi, i segnali, le interazioni fra i componenti del sistema attivano relazioni inedite fra concetti, metodi, discipline e prospettive, dando luogo a configurazioni conoscitive nuove e imprevedibili. Tale metafora non è solo poetica ma riflette una delle intuizioni dominanti nella filosofia contemporanea secondo cui la conoscenza non è un deposito statico, ma una architettura emergente, costruita attraverso influenze reciproche, scambi, revisioni e negoziazioni di significato.
In questo senso, può affermarsi senza esitazione che questa rete è tanto più feconda quanto più le figure impegnate nella ricerca sono capaci di oltrepassare i confini consolidati del sapere e avventurarsi in territori concettuali inesplorati. Ciò richiede la capacità di adottare uno sguardo lungo, non confinato nei limiti delle discipline tradizionali, e di praticare un approccio autenticamente transdisciplinare, capace di attraversare, collegare e sviluppare saperi differenti.
Su queste premesse all’interno dell’attività di ricerca propria del Disegno è possibile individuare almeno tre Focus emergenti, da intendersi come ambiti privilegiati di generazione sinaptica della conoscenza.
- Focus 1. Sinapsi performative, attraverso le quali il sapere non si limita a rappresentare il mondo, ma lo agisce e lo trasforma. Il disegno, analogico o digitale, diventa dispositivo attivo, scenico, coreografico, capace di organizzare lo spazio, di tradurre la percezione in gesto e di connettere teoria e pratica, architettura e moda, progettazione e corpo. Qui la conoscenza emerge come atto: un sapere che accade e che, accadendo, produce realtà.
- Focus 2. Sinapsi sensoriali, grazie alle quali la conoscenza prende forma attraverso un’esperienza corporea ampliata, non ridotta al dominio del visivo. Le sinapsi sensoriali chiamano in causa tatto, udito, movimento, equilibrio, ambiente, memoria percettiva, tempo: un ecosistema cognitivo che restituisce alla rappresentazione la sua natura incarnata, multispecie, multimodale. In questo scenario, la conoscenza è appropriazione sensibile del mondo, non informazione astratta.
- Focus 3. Sinapsi sociali, che rendono possibili processi di conoscenza situati all’interno di immaginari condivisi, pratiche collettive, relazioni di potere e possibilità di resistenza. Il disegno e la rappresentazione diventano qui strumenti critici per reinterpretare spazi, narrazioni e identità, superando imposizioni culturali e aprendo nuovi orizzonti di libertà individuale e comunitaria. La sinapsi diventa, in questo senso, anche atto critico, luogo di contesa e di ridefinizione etica del sapere.
Nel quadro dell’epistemologia contemporanea, queste forme di produzione della conoscenza non rispondono più al modello lineare o monometodologico della tradizione, ma a un paradigma plurale, processuale e dialogico: un processo in cui linguaggi, esperienze, tecnologie, corpi, società e contesti culturali concorrono insieme a definire ciò che potrà essere conosciuto, come esito di un evento relazionale, frutto di interazioni materiali, sensoriali, tecniche e simboliche: un processo aperto e, dunque, perfettibile. In questo scenario, la rete sinaptica diventa anche la struttura che mantiene viva la memoria, rendendo possibile non solo conservare il passato ma reinterpretarlo, riorganizzarlo e riadattarlo verso una base fertile per ulteriori avanzamenti. Da mera archiviazione, la memoria diviene così il fondamento vitale di ogni nuova conoscenza: un archivio dinamico che sostiene la continuità e, al contempo, rende possibile l’innovazione.
In conclusione e su queste considerazioni, si ritiene che la parola sinapsi possa manifestarsi come concetto, simbolico e privilegiato, a favore di riflessioni critiche, scientifiche, da proporre per la Call di questo nuovo numero della rivista diségno: riflessioni sinaptiche che potranno rappresentare non soltanto modalità altre di comprensione alla costruzione della conoscenza ma anche un invito a pensare l’attività di ricerca come processo capace di generare opportunità oltre i limiti convenzionali e dunque nuovi ambiti di sapere.
consegna full paper: 15 febbraio 2026
comunicazione accettazione: 31 marzo 2026
consegna contributo esteso in lingua madre e inglese: 15 aprile 2026
pubblicazione del numero: tra il 30 giugno 2026 e il 12 luglio 2026, data del compleanno del professor Massimiliano Ciammaichella (1973-2025), a cui il numero è dedicato